La lotta contro Processionaria del Pino è resa obbligatoria con un Regio Decreto degli anni 30 e modificata ai sensi del D.M. del 17 aprile 1998.
In alternativa alla lotta chimica, è attuabile un programma di lotta biologica integrata, efficace e a ridotto impatto ambientale, che si articola nei seguenti punti:
1) utilizzo di trappole attivate con ferormoni sessuali (posizionate da metà giugno a settembre) per la cattura massale dei maschi e per individuare il periodo di farfallamento, in modo da programmare con esattezza gli interventi larvicidi biologici (a 2/3 settimane dal picco massimo di catture). Di norma il picco di catture si registra a fine luglio – inizio agosto.
2) intervento di irrorazione alla chioma a fine agosto-fine settembre con prodotto larvicida a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki (BTk[1]). Questi trattamenti devono essere eseguiti nelle ore serali e in assenza di vento, avendo cura di bagnare la chioma in maniera uniforme. Trattandosi di un prodotto biologico, ha una limitata azione nel tempo ed è facilmente dilavabile; pertanto, in caso di forte infestazioni o di piogge successive al trattamento, è bene eseguirlo nuovamente dopo 4-5 giorni. Si ricorda che Bacillus thuringiensis è del tutto innocuo per l´uomo, i vertebrati e gli insetti utili in genere. Risulta quindi particolarmente interessante per l´impiego in ambiente urbano. L’utilizzo di un prodotto acidificante migliora l’azione di BTK.
3) Intervento meccanico di rimozione dei nidi, a fine inverno (gennaio/febbraio-marzo). I nidi devono essere asportati (tagliati) e distrutti (bruciati).
4) Attività di informazione nelle arre verdi pubbliche di attuazione del programma di lotta alla processionaria, esponendo locandine informative che valorizzano l’approccio di lotta biologica a ridotto impatto ambientale.
[1] B. thuringiensis var. Kurstaki (BTK) è un batterio del suolo che durante la fase di sporulazione produce un cristallo proteico che in un ambiente a pH altamente basico innesca un meccanismo capace di produrre un’endotossina paralizzante dell’apparato digerente dell’ospite con conseguente, rapida morte. Il meccanismo di azineè il seguente: l’insetto fitofago si nutre di una pianta infettata dal BTK, quest’ultimo produce la tossina che blocca l’intestino dell’insetto e che lo porta velocemente alla morte. Le condizioni ideali perché questo accada le si trovano solo negli organismi che possiedono un apparato digerente con pH superiore a9 che si riscontra solo in specifici gruppi di animali come zanzare, larve di lepidotteri e poco altro e che esclude tutti i mammiferi (uomini, cani e gatti compresi…), i pesci, gli uccelli e, come detto, praticamente tutti gli insetti utili, compresi i predatori naturali.